- Chiesa Matrice
La chiesa Matrice di Petrizzi è quella di Maria S.ma della Pietra ricostruita , dopo il devastante terremoto del 1783, a fianco della vecchia, completamente distrutta. Il materiale adoperato per la costruzione della nuova chiesa è stato ricavato dalle rovine della vecchia come ad esempio i basamenti in pietra ed i gradini. Nell’attuale chiesa si possono ammirare gli altari di S. Antonio e l’altare Maggiore, costruiti con marmi antichissimi e pregiati provenienti dall’Oriente. Molti dipinti di buona fattura ornano le navate, inoltre un ostensorio e una pisside del ‘700 dell’arte orafa napoletana fanno parte del patrimonio della chiesa. Il campanile era adornato da un grosso orologio meccanico (ormai distrutto) e una delle sue tante campane è datata MDLXX (anno 1570) mentre la campana grande ha il peso di 4 cantari e 7 rotoli. Nel 2000 la chiesa è stata interamente restaurata con un sapiente restauro non invasivo dell’architettura originaria.
- Chiesa della SS. Trinità
La chiesa della SS. Trinità, del XVI, nata come cappella gentilizia dei Duchi Marincola, ma di proporzioni ragguardevoli. La Chiesa ha un portale di pregevole fattura, ad arco spezzato che include una finestra su cui è posto un ovale con stemma gentilizio e lapide, ai lati di esso due possenti colonne su alto basamento. Il tutto in granito lavorato da artisti locali. Nell’interno vi sono tombe in marmi bianchi e colorati in barocco napoletano che custodiscono le salme di alcuni membri della famiglia dei Duchi Marincola.
- Chiesa della Provvidenza
La chiesetta della Madonna della Provvidenza è sita sulla strada provinciale per Campo Farnia, la sua costruzione viene attribuita alla famiglia Comito dopo un voto fatto alla Madonna per una miracolosa guarigione.
- Convento della Pietà
Il monastero di Santa Maria della Pietà dell’ordine Eremitano di sant’Agostino è situato nel territorio di Petrizzi, percorrendo la s.s. 182 in direzione di Soverato Superiore. Fondato dal Beato Francesco di Zumpano nell’anno 1510, anche se alcune fonti storiche fanno risalire il monastero al 1490. Successivamente il convento fu acquisito da una importante famiglia del luogo. Fece parte del convento il gruppo marmoreo, rappresentante “La Pietà” di Antonello Gagini, che si sostiene fosse allievo di Michelangelo, opera che in seguito fu trasferita nella Chiesa parrocchiale di Soverato Superiore, dove tuttora può essere ammirata.
- Calvario
Percorrendo via SS. Trinità appena lasciata sulla destra la fontana di San Giovanni Neopomiceno, “U Spuntuni” ci si imbatte nel Calvario. Il Monumento vive la sua importanza durante i riti della settimana santa. Il monumento ha subìto parecchie ristrutturazioni ed è sotto l’egida dell’Arciconfraternita Maria SS. dei Sette Dolori.
La fontana monumentale situata all’inizio di via SS. Trinità (U Spuntuni) è corredata da una statua in granito rappresentante San Giovanni Neopomiceno. Una lapide, situata fra la statua e la fontana, racconta in latino, che fu costruita per pubblica utilità da un duca Marincola lungo il percorso dell’antico acquedotto comunale.
- Monumento dei Caduti
Questo complesso monumentale in pietra viva dalle forme classiche, opera di artigiani locali risale al XVIII° secolo . Era la cisterna di raccolta e distribuzione delle acque addotte dal monte La Rosa in paese a mezzo di un acquedotto, opera di grande ingegneria per l’epoca, attraverso una galleria di alcuni Km. Nella quale l’acqua scorreva su un canale costituito da ben 20.000 tegole. Sulla destra sono visibili le quattro fontane con rosoni in pietra. Sul frontale è stato ricavato il monumento ai caduti di tutte le guerre.
Obbligo per ogni persona che viene a Petrizzi sedersi alla ruota del pioppo. Si trova in Piazza Regina Elena sede del Comune e della nostra associazione. Vi confluiscono ben 5 strade , e nell’ampia piazza si erge maestoso e superbo il “ PIOPPO “ . Piantato in una doppia ruota di granito lavorata dagli scalpellini del tempo ed ora ” lustrata” da chi, quotidianamente, sotto le sue fronde trova frescura. Nel tempo vari sono stati i “ Pioppi” succedutisi: uno in particolare talmente imponente che i rami lambivano le case che stavano attorno e piantato per ordine di Giuseppe Napoleone Bonaparte quale simbolo di Libertà. Sul lato est della ruota del pioppo è incastonata la “ menzarola” manufatto in granito finemente lavorata dagli scalpellini locali, che serviva per misura pubblica nella contrattazione di derrate .
- I Portali in Granito
I portali in pietra che ornano tuttora alcune case del centro storico: gemme incastonate ad antichi monili, testimonianze di una civiltà nella quale le idee germogliavano, pur nell’isolamento geografico e forse proprio a causa di esso, con prepotente vitalità. Notevole la perfezione architettonica dei portali ma notevole anche l’applicazione dell’ingegneria di sostegno.
- Porta e Jusu
“A porta e jusu“ è diventato il simbolo di Petrizzi e in particolare della nostra associazione. E’ ubicata nella parte vecchia del paese, insieme a quella di “susu”, ormai scomparsa, chiudeva, per difesa l’antico borgo, nato intorno al forte militare, affidato dai viceré Spagnoli ai Duchi Marincola , come presidio per le incursioni piratesche.
- Acquedotto in località Rafone
Percorrendo la strada per Olivadi in località “Rafone“ si possono intravedere i resti dell’antico acquedotto che adduceva l’acqua al mulino del duca. Costruzione risalente al 18° secolo.
- Palazzo Ducale
Il palazzo ducale sorge sul lato est della Piazza Regina Elena . L’odierna struttura è soltanto una piccola parte dell’originale costruzione assai più vasta e maestosa (l’antico forte); il tempo, i terremoti, le alluvioni, l’incuria hanno irreparabilmente distrutta quello che doveva essere una possente fortezza. La data d’inizio della costruzione dovrebbe essere stata intorno alla fine del secolo XVI, e quindi di quell’epoca dovrebbe essere anche il portale in pietra granitica del portone che dava sulla piazza; in alto, in latino, è raccontato come il duca Antonio Marincola, agli inizi del 1700, per l’amenità del luogo e la salubrità delle acque e dell’aria decise di restaurare quell’ala del palazzo per abitarvi.
Sul lato che si affaccia verso la vallata del torrente Beltrame si ergono ancora grosse e maestose mura che evidenziano effettivamente l’antica struttura a fortezza. Nell’anno 1629 Salvatore Marincola dopo aver acquistato il feudo vi si stabilì con la numerosa famiglia. I suoi successori eseguirono dei lavori di ammodernamento, come si evince dalla lapide, già descritta, in marmo posta sul portone. Le vicissitudini dinastiche e la lontananza da Petrizzi di alcuni eredi, hanno ridotto il palazzo ducale in un cumulo di rovine. L’ultimo degli eredi che fece alcuni lavori di restauro è stato Alfonso Marincola, nei lavori è stato eliminato un intero piano, rifatta la copertura e furono abbandonate quelle parti ormai irrecuperabili; purtroppo però l’architettura antica sparì totalmente resta come unica testimonianza soltanto il portale in pietra (simbolo di Petrizzi).
- Palazzo Tucci
Il palazzo in stile neoclassico, situato in Piazza Regina Elena, risale al tardo settecento, probabilmente dopo il terribile terremoto del 1783.
Fu costruito dall’Abate Don Domenico Colacitti, amico e parente della famiglia Tucci , che lo ha ereditato. Nel bellissimo atrio centrale una lapide in marmo ricorda che nel palazzo visse Luigi Tucci, poeta, medico ed umanista.